Alessandro Rapinese “I miei primi 120 giorni”

Ci aspettavamo una simpatica chiacchierata col nostro Sindaco a poco più di tre mesi dal suo insediamento? Non da Rapinese. Abbiamo ascoltato un lungo monologo dal tono non aggressivo ma deciso, molto deciso, nel quale non ha risparmiato critiche alle gestioni amministrative e sociali precedenti ed attuali della città, ben sapendo che tra i presenti diversi erano, se non oppositori, non certo suoi sostenitori. Ma lui comunica così, senza mezzi termini, seguendo logiche estranee al consenso e ai partiti politici. “Il consenso non va seguito, va creato” osserva, e “con il consenso si arriva al potere, senza compromessi, amicizie o ammiccamenti”. Dai tempi in cui era ragazzino al Setificio inizia la sua carriera di trascinatore di consensi per poi trovarsi nelle Circoscrizioni come lista civica e con Presidente di Circoscrizione il nostro Lombardi, con il quale instaura un rapporto di proficua collaborazione, sebbene dall’opposizione. Poi gli anni in Consiglio Comunale, sempre all’opposizione, fino ad arrivare all’elezione a Sindaco. Inizia subito col perdere il Capo di Gabinetto, dimissionario, ma non si scoraggia e nel giro di qualche settimana rivede la macchina organizzativa del Comune per renderla il più possibile efficiente. Si circonda di un gruppo di Assessori che con lui lavorano almeno otto ore al giorno e comincia a cercare di risolvere i più incipienti problemi, dalla piscina inagibile alle strutture sportive, dalle scuole con assenza di norme antincendio al Politeama, dalle storture delle politiche amministrative alla chiusura del bilancio entro il 31 dicembre. Disegna una città malridotta perché… “Como è così perché sei quello che sei”… dice, quasi accusando tutti di inadeguatezza nel recente passato. Rapinese è così: o lo si ama per quello che è o lo si odia profondamente. Lui non “guarda e passa”, contrattacca e accende il dibattito, ma ora comanda libero da vincoli politici e questo lo rende forte. Chi lo ama lo segue, gli altri aspettano l’eventuale passo falso… Sarà vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza….

L.F.